Tamoxifene eg 20 mg, comprimé : posologie et effets secondaires

Tamoxifene eg 20 mg, comprimé : posologie et effets secondaires

Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico oal farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo. TAMOXIFENE EG contiene il principio attivo tamoxifene, appartenente ad un gruppo di medicinali chiamati anti-estrogeni, ed è usato negli adulti per il trattamento del cancro al seno.

L’escrezione del tamoxifene avviene principalmente per via fecale e un’emivita di eliminazione è stata calcolata pari a circa 7 gg per il farmaco immodificato mentre per l’N-desmetiltamoxifene, il principale metabolita in circolo, è risultata pari a 14 gg. Si è inoltre osservato che tamoxifene è efficace anche nel trattamento della ginecomastia e della mastalgia comparse in pazienti in terapia con antiandrogeni. Sono disponibili Pochi dati in seguito alla somministrazione di dosi da 160 mg/m2 al giorno e superiori si sono verificate alterazioni elettrocardiografiche (prolungamento dell’intervallo QT). La somministrazione di 300 mg/m2/die ha causato la comparsa di neurotossicità (tremori, iperreflessia, andatura instabile e capogiri).

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  • Data la possibile comparsa di ipertrigliceridemia durante il trattamento con tamoxifene, può essere opportuno controllare i livelli sierici dei trigliceridi.
  • In associazione al trattamento con tamoxifene è stata riportata un’incidenza non comune di carcinoma dell’endometrio e rari casi di sarcomi del corpo dell’utero (per lo più tumori maligni mulleriani misti).
  • Il tamoxifene può anche essere utilizzato come terapia preventiva nelle donne ad alto rischio di sviluppare il cancro al seno.
  • Sono disponibili Pochi dati in seguito alla somministrazione di dosi da 160 mg/m2 al giorno e superiori si sono verificate alterazioni elettrocardiografiche (prolungamento dell’intervallo QT).
  • Infine, nella scelta del tipo di trattamento incidono anche l’età della donna e il suo desiderio di poter eventualmente avere dei figli dopo le cure.

Molte donne che potrebbero trarre beneficio dal tamoxifene però non iniziano o interrompono la terapia a causa dei suoi effetti collaterali, come la comparsa di sintomi della menopausa e di vari disturbi ginecologici. Il tamoxifene  è una terapia ormonale  efficace nella prevenzione e nel trattamento del carcinoma mammario positivo ai recettori per gli estrogeni (ER +). Da numerosi studi scientifici è stato valutato che le donne che assumono i trattamenti antiestrogeni prescritti presentano tassi di recidiva  e sopravvivenza migliori rispetto alle donne che non assumono la terapia ormonale. Ci sono alcuni alimenti che sembrano migliorare l’efficacia del trattamento con tamoxifene e altri che lo riducono. In conclusione, il tamoxifene svolge un ruolo fondamentale nel trattamento del cancro al seno.

Gli alimenti e gli integratori elencati di seguito sono stati associati ad un aumentato rischio di cancro endometriale. Dolci e altri alimenti ad alto indice glicemico , nonché grassi animali, hanno dimostrato di aumentare il rischio. Gli alimenti ad alto contenuto di acrilamide , come patatine fritte, cereali, patatine fritte, patate e prodotti da forno, hanno anche dimostrato di aumentare il rischio di cancro dell’endometrio. Vi sono anche alcune prove che l’esposizione al bisfenolo A ( BPA ), ai parabeni o al fumo di sigaretta potrebbe interferire con l’efficacia del trattamento con tamoxifene.

Risarcimento dei danni da mancata gestione degli effetti collaterali del tamoxifene

In alcuni casi, il trattamento può essere prolungato fino a dieci anni, in particolare nei casi in cui il rischio di recidiva del cancro al seno è elevato. Esistono prove del fatto che le cellule tumorali al seno che non rispondono al tamoxifene potrebbero utilizzare il colesterolo per proteggersi dal farmaco. Sebbene non sia chiaro che la riduzione del colesterolo alimentare influirebbe notevolmente su questo processo, può avere senso per i pazienti con carcinoma mammario in trattamento con tamoxifene ridurre il loro colesterolo a livelli normali. Il Tamoxifene agisce legandosi ai recettori degli estrogeni presenti nelle cellule tumorali del seno, impedendo così agli estrogeni di legarsi a questi recettori. Questo blocco impedisce alle cellule tumorali di ricevere i segnali che necessitano per crescere e moltiplicarsi. È importante sottolineare che il Tamoxifene non elimina gli estrogeni dal corpo, ma blocca soltanto la loro azione sulle cellule del seno.

Le donne sessualmente attive devono pertanto adottare metodi contraccettivi – di barriera e non ormonali – per tutta la durata della terapia con tamoxifene e per almeno due mesi dal termine della stessa, poiché possono esserci rischi per il bambino. Il tamoxifene, così come qualsiasi altro principio attivo, può causare diversi effetti indesiderati, anche se non tutti i pazienti li manifestano o li manifestano nello stesso modo. Infatti, ogni persona reagisce in maniera soggettiva alla somministrazione del farmaco, manifestando effetti indesiderati diversi per tipo ed intensità, oppure non manifestandone affatto. Le https://www.kiddicarenursery.co.uk/steroid-comprensione-e-uso-responsabile-3/ pazienti in pre-menopausa, prima di iniziare il trattamento, devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere la possibilità di una gravidanza in atto. Le pazienti devono essere informate dei rischi potenziali per il feto qualora si instaurasse una gravidanza durante il trattamento con tamoxifene o nei due mesi successivi all’interruzione della terapia. Durante il trattamento con tamoxifene non devono essere co-somministrati medicinali a base ormonale, in particolare estrogeni (ad es. contraccettivi orali), poiché possono indurre un’attenuazione dell’effetto del farmaco.

Poichè l’incidenza di tali eventi risulta aumentata in pazienti affette da patologie maligne, non è stata stabilita una relazione causale con tamoxifene. Quest’osservazione è in linea con le propriertà farmacodinamiche del tamoxifene, ma non è stata stabilita una relazione causale (vedi sezione 5.1). Durante il trattamento con Nolvadex è stata riportata un’aumentata incidenza di alterazioni dell’endometrio comprendenti iperplasia, polipi, carcinoma e sarcomi del corpo dell’utero (per lo più tumori maligni mulleriani misti). L’incidenza e il quadro di queste alterazioni suggeriscono un meccanismo di base correlato alle proprietà estrogeniche di Nolvadex. È consigliabile, quindi, che le pazienti in corso di terapia vengano sottoposte ad adeguati controlli dell’apparato genitale, in particolare dell’endometrio. Esploriamo gli effetti del tamoxifene, un farmaco antiestrogeno utilizzato nel trattamento del cancro al seno, e le sue possibili complicazioni.

Ad ogni modo, di seguito saranno riportate (con fine puramente illustrativo) le dosi solitamente impiegate in terapia. Alcune forme di carcinomi mammari hanno bisogno di estrogeni per riuscire a sopravvivere; non a caso, le cellule costituenti tali tumori possiedono sulla propria membrana dei recettori per gli estrogeni (ER). Gli ormoni, pertanto, si legano a questi recettori in modo tale da svolgere le funzioni biologiche necessarie alla sopravvivenza delle suddette cellule tumorali. Ricordiamo inoltre che nelle donne in pre-menopausa, l’utilizzo del tamoxifene può causare il blocco del ciclo mestruale. Tuttavia, è bene precisare che tale blocco non influisce sull’efficacia del farmaco. TMX e induzione dell’ovulazione in pazienti PCOS – il TMX potrebbe essere utilizzato, come alternativa o in associazione al Clomifene, per indurre ovulazione nelle pazienti PCOS anovulatorie resistenti al clomifene (127,128).